La vicesindaca Sara Iallorenzi e la presidente della Consulta delle Donne Germana Frusciante: “Situazione di emergenza, non più tollerabile in una società civile” Vinci, 25 novembre 2023 – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Comune di Vinci e Consulta delle Donne di Vinci condividono le parole della professoressa e scrittrice Tamara Morelli, per sensibilizzare i cittadini “su una tematica sempre più presente e non più accettabile all'interno di una società che si dichiara civile e garante dei diritti della persona”, come affermano la vicesindaca Sara Iallorenzi e la presidente della Consulta Germana Frusciante. “Ringraziamo per la disponibilità la professoressa Morelli e auspichiamo una sempre maggiore partecipazione e interesse di tutti nei confronti di una situazione che ha assunto ormai carattere emergenziale.” Il testo di Tamara Morelli 25 Novembre: Una giornata importante La donna anche nel nostro Paese è minacciata, umiliata da uomini, compagni, mariti che vogliono sottometterla al loro volere, anche se affermano di amarla. Spesso uccisa per gelosia o perché si vorrebbe sempre e comunque succube, come fosse un oggetto di cui l’uomo detiene il possesso. Nella civile Italia i femminicidi hanno raggiunto il triste record di uno ogni tre giorni. Dopo lo stupro di Palermo e di due bambine a Caivano, come possiamo leggere nel settimanale “ L’Espresso” del 3 settembre 2023, Antonella Veltri presidente di D.i.R.e, rete nazionale centri antiviolenza, afferma che solo l’educazione può prevenire il fenomeno. “Le misure di contrasto ad oggi sono tutte securitarie, a reato avvenuto”. L’Italia è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale o affettiva non è obbligatoria a scuola, a causa del fantasma del gender che blocca ogni tentativo di educazione alle differenze.“La priorità è la formazione, ma non c’è né formazione né finanziamento”. “ Lavoriamo molto con le scuole, dice la presidente di D.iR.e, ma con difficoltà. Quando cambia la dirigenza scolastica tutto viene rimesso in discussione. I nostri sono interventi su base volontaristica… Ma si può assegnare al volontariato un tema di così grande portata?”. Oggigiorno si usano molto i social, strumenti che permettono la comunicazione dell’accaduto in tempo reale. Nel caso di filmati di violenza sulle donne prevale la volontà di sottometterla, cosi viene avanzata la minaccia di rendere il contenuto pubblico. “ Se l’autore della violenza non ha la percezione di aver commesso un fatto grave, non avrà timore di pubblicare il contenuto. Il problema è culturale. Conseguenza del maschilismo dominante che legittima i soprusi e la loro divulgazione via internet”. Ad affermare ciò è Giovanni Boccia Artieri, docente di sociologia dei media dell’Università di Urbino. Per questo si dovrebbe investire di più nell’educazione dei giovani e nella formazione di tutti gli operatori che interagiscono con queste problematiche. “Se nel 2023 esiste ancora una cultura che permette che accadano violenze come quelle di Palermo o del Parco verde di Caivano è evidente che il lavoro da fare è enorme, a scuola, a casa, nelle comunità”. Non possiamo limitarci a programmare eventi o forum sul tema della violenza di genere, occorre agire al più presto con proposte concrete a partire dall’educazione all’affettività dei bambini e adolescenti. Il Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza del 20 ottobre scorso, tenuto a Vinci alla biblioteca Leonardiana, aveva proprio la finalità di sensibilizzare la comunità su queste problematiche e iniziare a interrogarsi su comportamenti, pregiudizi e stereotipi. Introdotto dalla vice-Sindaca Sara Iallorenzi, hanno partecipato Laura Rimi della Commissione Regionale Pari Opportunità, il Centro aiuto donna Lilith con la presidente Eleonora Gallerini, la professoressa Anna Masoni e Germana Frusciante presidente della Consulta delle donne di Vinci.
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